RIMBOCCHIAMOCI LE “MEZZE MANICHE”

Primi a raggiungere Roma, per rispondere all’appello di Roberto sulla questione del ricalcolo e rivalutazione delle  pensioni, sono stati i nostri ex  colleghi,  ex delegati e tuttora amici di Firenze, Stefano Fedini e Marco Checchi. Li abbiamo trovati  niente male, sarà per le loro molteplici attività, nei loro occhi c’è sempre il guizzo dei vent’anni. Il Quesito all’ordine del giorno era questo, concentrarsi sui dati degli astrusi conteggi dei dispositivi INPS, metodo CaRPe PC, o sotto sotto vivere l’ansia dell’attesa del nostro Ciccio regionale, ovvero Riccardo, in arrivo con il pentolone del sugo all’amatriciana? Fate voi, provate ad immaginare. Affaccendati davanti al computer, Roberto e Stefano, aiutati dall’Avv. personale Roberto “SIP”, hanno armeggiato con codici, finestre e numeri, dati inoppugnabili, che dimostrano il torto da noi subito da parte INPS, nel calcolo delle nostre pensioni. Con Marco invece, anche se affiancati a loro, abbiamo intrapreso discorsi più politici, filosofici, direi un poco avventurosi, anche perché se negli occhi abbiamo ancora il guizzo, nelle orecchie penso ci sia rimasto poco. Aggiungiamoci pure che io parlo pianissimo e che nelle mie lunghe pause Marco faceva troppe volte di si con la testa, chissà che ci siamo detti.  Improvvisamente, il suono alla porta, il tempo di aprire che ha fatto irruzione nella stanza Riccardo, l’ospite tanto atteso. Dalle sue buste ha tirato fuori il grosso recipiente con il sugo all’amatriciana e rivolgendosi a me ha ordinato: “Tjè, mettelo in un tegamone a fuoco basso che mo’ li saluto e te raggiungo”. Mi ha raggiunto con in testa un bellissimo cappello da Chef, per non parlare del grembiule amaranto del “Gambero Rosso” penso fatto su misura per lui, leggermente bombato. Tutto è passato in secondo piano, bisognava andare avanti, apparecchiare, buttare in acqua un chilo di mezze maniche di marca, stappare le bevande, scolare al dente la pasta per procedere con un piccolo segreto (*), quindi amalgamare, aggiungere pecorino e infine, quasi svenire sui piatti. 

* ( Ho promesso a Riccardo di non svelarlo)

                                                                                                                                                                                      (Per le altre foto come sempre andare in galleria) 

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