A PROPOSITO DI BANCHIERI
Colpisce una notizia apparsa su “la Repubblica” di qualche giorno fa: la notizia, non proprio uno scoop per la verità, riportava che l’Amministratore Delegato di un importante istituto bancario a livello europeo guadagnava in 1 minuto di lavoro quanto un impiegato generico della sua banca guadagna in 4 ore. Lì per lì non ci ho fatto caso, ma dopo un po’ riflettendo e ampliando il conteggio in ore e giorni ho potuto constatare che questo signore guadagna in 8 ore di lavoro quanto il suo impiegato in un anno, o quasi mancando al conteggio qualche giorno.
Ma quello che più mi ha colpito è la differenza della qualità del lavoro tra i due, l’A. D. e l’impiegato normale.
Quest’ultimo, pur fortunato nell’avere un lavoro più che dignitoso, nella giornata di lavoro trascorsa in banca, avrà svolto un lavoro da contabile, da cassiere, da addetto alla gestione del personale; poi avrà pensato alle rate del mutuo da pagare, alla retta dell’asilo del figlio, alle spese per lo studio della figlia più grande, alle future vacanze, alla partita a carte con gli amici per quella sera e via con altre amenità del genere.
Nella stessa giornata di lavoro trascorsa, magari nella stessa sede, il top-manager a cosa avrà dedicato il proprio tempo, così decisivo e importante da giustificare la montagna di soldi che prende? Pur non conoscendo a fondo la materia posso immaginare che avrà speculato un po’ sulle materie prime in agricoltura (tipo olio soia, quello di palma, grano, mais ecc.) alterando così, naturalmente in peggio, le condizioni di vita di milioni di contadini, perché il suo obiettivo è quello di pagare il meno possibile qualcosa che poi venderà al più alto prezzo possibile. Poi avrà pensato che minerali (tipo rame, oro, nichel, berillio ecc. ecc.) pur cominciando a scarseggiare, costano “troppo” e imporrà prezzi sempre più bassi ai produttori che si rifaranno, ovviamente, su chi estrae questi minerali, i minatori, rendendo loro sempre più grama la vita. Infine, cercherà di vendere o comprare, a seconda della necessità, titoli di stato di quel paese che comincia a traballare con i suoi conti pubblici, cercando di trarne il più alto profitto, senza minimamente mettere in conto che sta creando milioni di nuovi indigenti, di nuovi poveri. Alla fine della giornata penserà a farsi un bel massaggio rilassante, con la sua massaggiatrice preferita (non pensate a male, suvvia!), prima di andare a casa dalla famiglia.
Ma voi direte che la sua attività è imponente, importante, di enorme responsabilità, che muove miliardi di euro, o dollari, che lui indirizza e dirige, non è un mezzemaniche qualsiasi e facilmente intercambiabile!
Sì è vero, è molto vero. Solo che i soldi non sono i suoi, ma di migliaia e migliaia di risparmiatori che pensavano di stare al sicuro depositando i loro risparmi in quella famosa banca. Gioca e manovra soldi non suoi e se va male, pazienza, magari il bonus salterà, ma la buonuscita è un diritto intoccabile e nessuno gliela leverà: è un diritto acquisito!!!…e chissenefrega di risparmiatori, piccoli azionisti, minatori, agricoltori, popolazioni di gente a lui, comunque, sconosciuta e indifferente e che non può e non deve minimamente incidere sul suo livello di vita presente e futuro.