24 marzo 2016

L’opinione

banchieri

 

A PROPOSITO DI BANCHIERI

Colpisce una notizia apparsa su “la Repubblica” di qualche giorno fa: la notizia, non proprio uno scoop per la verità, riportava che l’Amministratore Delegato di un importante istituto bancario a livello europeo guadagnava in 1 minuto di lavoro quanto un impiegato generico della sua banca guadagna in 4 ore. Lì per lì non ci ho fatto caso, ma dopo un po’ riflettendo e ampliando il conteggio in ore e giorni ho potuto constatare che questo signore guadagna in 8 ore di lavoro quanto il suo impiegato in un anno, o quasi mancando al conteggio qualche giorno.

Ma quello che più mi ha colpito è la differenza della qualità del lavoro tra i due, l’A. D. e l’impiegato normale.

Quest’ultimo, pur fortunato nell’avere un lavoro più che dignitoso, nella giornata di lavoro trascorsa in banca, avrà svolto un lavoro da contabile, da cassiere, da addetto alla gestione del personale; poi avrà pensato alle rate del mutuo da pagare, alla retta dell’asilo del figlio, alle spese per lo studio della figlia più grande, alle future vacanze, alla partita a carte con gli amici per quella sera e via con  altre amenità del genere.

Nella stessa giornata di lavoro trascorsa, magari nella stessa sede, il top-manager a cosa avrà dedicato il proprio tempo, così decisivo e importante da giustificare la montagna di soldi che prende? Pur non conoscendo a fondo la materia posso immaginare che avrà speculato un po’ sulle materie prime in agricoltura (tipo olio soia, quello di palma, grano, mais ecc.) alterando così, naturalmente in peggio, le condizioni di vita di milioni di contadini, perché il suo obiettivo è quello di pagare il meno possibile qualcosa che poi venderà al più alto prezzo possibile. Poi avrà pensato che minerali (tipo rame, oro, nichel, berillio ecc. ecc.) pur cominciando a scarseggiare, costano “troppo” e imporrà prezzi sempre più bassi ai produttori che si rifaranno, ovviamente, su chi estrae questi minerali, i minatori, rendendo loro sempre più grama la vita. Infine, cercherà di vendere o comprare, a seconda della necessità, titoli di stato di quel paese che comincia a traballare con i suoi conti pubblici, cercando di trarne il più alto profitto, senza minimamente mettere in conto che sta creando milioni di nuovi indigenti, di nuovi poveri. Alla fine della giornata penserà a farsi un bel massaggio rilassante, con la sua massaggiatrice preferita (non pensate a male, suvvia!), prima di andare a casa dalla famiglia.

Ma voi direte che la sua attività è imponente, importante, di enorme responsabilità, che muove miliardi di euro, o dollari, che lui indirizza e dirige, non è un mezzemaniche qualsiasi e facilmente intercambiabile!

Sì è vero, è molto vero. Solo che i soldi non sono i suoi, ma di migliaia e migliaia di risparmiatori che pensavano di stare al sicuro depositando i loro risparmi in quella famosa banca. Gioca e manovra soldi non suoi e se va male, pazienza, magari il bonus salterà, ma la buonuscita è un diritto intoccabile e nessuno gliela leverà: è un diritto acquisito!!!…e chissenefrega di risparmiatori, piccoli azionisti, minatori, agricoltori, popolazioni di gente a lui, comunque, sconosciuta e indifferente e che non può e non deve minimamente incidere sul suo livello di vita presente e futuro.

22 marzo 2016

Una notte del ’43

Il nostro amico Giampiero divenuto ormai parte integrante del nostro Blog, ci invia un’altro pezzo, molto bello, e come per l’altro non si capisce se sia autobiografico o solo frutto della sua immaginazione. Molto volentieri lo inseriamo nella rubrica “Cari amici vi scrivo”, nella home page c’è sono l’inizio, il resto, come sempre lo trovate all’interno della rubrica suddetta. 

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Una notte del ’43

La notte scendeva lentamente sulla grande città. Le prime ombre già si nascondevano dietro ai palazzi , portando con loro un po di mistero. Qualche finestra già si illuminava con la luce fioca che il periodo permetteva; ma non bastava a illuminare la strada agli ultimi uomini che in fretta stavano tornando alle loro case,prima che iniziasse il coprifuoco.
Già, il coprifuoco; quelli erano giorni di guerra e anche le finestre tra poco avrebbero oscurato i vetri per non far filtrare fuori quella poca luce.
Dietro i vetri di una finestra buia una donna stava guardando il cielo. I suoi pensieri, come le ombre, si insinuavano nel suo cuore, portando un po’ di tristezza. (segue)

Commenti

Veramente molto bello e toccante, bravo a chi lo ha scritto.

Roberto DaaSippe 24 marzo 2016

Complimenti allo scrittore.. ha fatto rivivere in poche righe la tragedia di un popolo affamato per una guerra insensata

14 marzo 2016

BABY BELLISSIMA

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Il nostri amici “Bio” Marinella ed Alberto, già “Bio nonni” di Abbadi Alessandro, raddoppiano. La notte del 10 Marzo è nata la magnifica Irene di kg 3,300 alta 54 centimetri!!! Figlia di Sara Mancini e del proprio figlio Roberto. Auguri alla mamma ed al papà, ai quattro nonni, Marinella, Anna, Filippo e Albertone nostro, da tutta la redazione (due), dai molti collaboratori (cinque) e gli amici lettori (centinaia). Un abbraccio ed un bacio a voi tutti.

7 marzo 2016

Finalmente una bella notizia

Rupert Murdoch sposa Jerry Hall (e le regala un anello da 3 milioni di euro)

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Il magnate della comunicazione Rupert Murdoch, 84 anni, e l’attrice ed ex modella Jerry Hall, 59, si sono sposati oggi a Londra.

Le nozze sono state celebrate nella chiesa di Saint Bride in Fleet Street.

Per il miliardario si tratta del quarto “sì”, mentre l’ex top model è stata sposata per 9 anni con il cantante dei Rolling Stones Mick Jagger, cui ha dato 4 figli.

Secondo indiscrezioni, l’anello di fidanzamento regalato da Murdoch alla sua promessa sarebbe costato la bellezza di 2,4 milioni di sterline (3,1 milioni di euro).

Finalmente una bella notizia!!!

Pensate che questa bella notizia data al telegiornale della sera, seguiva le notizie dei migranti che tutte le sere  riempiono i notiziari rattristandoci e mandandoci per traverso la cena. Anche alcune sere fa di seguito a queste tristi notizie c’era la fiera degli yacht di lusso che si è tenuta a Dubai , a pochi chilometri da dove partono questi disperati che la sera ci rattristano, perciò anche quella sera la notizia di quella fiera a smorzato la tristezza delle altre notizie, yacht da 50 milioni di euro, che belli con tutte quelle luci colorate!

Chissà che pensano questi “signori” quando fanno quegli acquisti, è impossibile che un pensiero non vada a quelle persone meno capaci di loro che non sono riuscite ad avere la stessa ricchezza, secondo me una riflessione la faranno e sarà sempre la stessa e cioè quella della legge del menga che ci ce l’ha in culo se lo tenga.

Inoltre Murdoch dopo aver pensato alla legge del menga, avrà anche fatto i complimenti a chi gli fa gli abbonamenti.

Io penso che sia ora di applicare, rimanendo in tema di leggi, il vecchio slogan: “trionfi la giustizia proletaria”, forse per i tempi è troppo forte? Va bene, ma almeno applichiamo le legge del volga che ci ce l’ha in culo se lo tolga!!

Ho ritrovato una vecchia foto della carestia in Sudan di qualche anno fa, la ripropongo ai visitatori di questo blog, come l’emblema della rappresentazione del capitale e delle sue vittime.

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COMMENTI

Adesso esco e vado a comprare un gioiello da sei milioni e 327 Euro, così per sfizio!!! Geggio “er poeta”

3 marzo 2016

INIZIATIVE

Abbonamento a  LiberEtà

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Una nuova iniziativa del nostro Blog, vista la continua richiesta di informazioni che ci viene dai nostri ex colleghi di lavoro e ora colleghi di pensione, abbiamo deciso di andare a parlare con lo SPI il sindacato pensionati della CGIL a cui gran parte di noi è iscritto, bene, loro ci hanno proposto l’abbonamento al mensile che lo SPI stampa, dove ci sono tutte le informazioni che riguardano la nostra categoria, le iniziative che fanno, le feste, le leggi e quant’altro ci possa interessare. Questo abbonamento costa soltanto 12 euro l’anno e il giornale viene recapitato direttamente a casa. Una decina di noi l’hanno già fatto. Come si fa ad abbonarsi: chi vuole farlo on-line basta che va sul sito WWW.LIBERETA’ e troverà tutte le informazioni necessarie, gli altri che non sono tanto tecnologici basta che chiamano qualcuno della “commissione” che gestisce questo blog e gli risolveremo il problema.

Per non farci fregare e non rimanere a bocca aperta quando succedono le cose, abboniamoci a LIBERETA’ così non diremo mai “ma io non lo sapevo”.

Quando lo farete oltre al nome mettete anche “Nonni Italtel” per far capire che si tratta del nostro gruppo.

2 marzo 2016

L’OPINIONE

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A proposito della legge Cirinnà

Dopo un lungo e travagliato percorso, anche l’Italia ha la sua legge che regola i cosiddetti “Diritti civili”. Questa legge regola e disciplina alcuni aspetti delle “unioni civili”, ampliandone i diritti, patrimoniali e sanitari, che spettano ai componenti delle coppie di fatto, siano esse omosessuali o eterosessuali.

E’ un passo in avanti verso l’annullamento di qualsiasi forma di discriminazione tra i cittadini italiani, così come recita l’art. 3 della nostra Costituzione: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali di fronte alla legge, senza distinzioni di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.

L’ostacolo più importante era rappresentato dalla possibilità di adozione del figliastro (stepchild adoption) da parte di uno dei componenti la coppia nei confronti del figlio dell’altro. Argomento che è stato stralciato e depennato dalla legge Cirinnà, perché per bocca di un loro autorevole rappresentante (Angelino Alfano) era contro natura.

La materia, però, è già regolata dalla l. 184 del 1983, che all’art. 44 disciplina, appunto, “la possibilità di adozione da parte di uno dei componenti la coppia nei confronti del figlio dell’altro“. La questione, quindi, era di AGGIUNGERE dei diritti a quelli già esistenti, di aumentare, cioè, i cittadini che se ne potevano avvalere.

Abbiamo così assistito al disconoscimento della possibilità dell’ampliamento di questi diritti da parte di persone, parlamentari e opinionisti vari, a cui nulla questo avrebbe sottratto, con la pretesa di doverci conformare al loro modello culturale e confessionale, neanche fossimo in un paese governato dalla Shari’a.

Il modello dello Stato di ispirazione religiosa a cui queste persone si conformano e che VOGLIONO IMPORRE, è quello della sottrazione di diritti, dell’elenco di cose che si possono fare e di quelle da non fare, se non conformi ai dettami di una religione.

All’opposto il modello dello Stato laico, cui sempre si dovrebbe conformare uno Stato civile e moderno, è quello della dotazione massima di diritti da fornire ai propri cittadini, che, se vogliono, se ne possono servire.

Quindi la questione dei diritti è molto semplice.

Se sei contrario al matrimonio con persone dello tuo stesso sesso, basta non farlo.

Se sei contrario al divorzio, basta che non divorzi, se la tua religione non vuole.

Se sei contrario all’aborto, non lo fare, se la tua religione non te lo consente.

Se sei contrario all’adozione di un bambino, sia tu etero o omosessuale, non lo fare.

In uno Stato laico nessuno verrà condannato per l’uso o il mancato uso di questi diritti.

In uno Stato di ispirazione religiosa si può essere condannati per l’uso di qualcuno di questi diritti.

COMMENTI

Chiaro come il sole in uno stato sempre piu’ oscurantista.

 

 

23 febbraio 2016

PER NON DIMENTICARE

VALERIO VERBANO

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“Se la sua morte rimarrà un mistero, mio figlio sarebbe ucciso per la seconda volta”. Così diceva Sardo Verbano, padre di Valerio, lo studente di Autonomia Operaia ucciso il 22 febbraio 1980 da tre persone, probabilmente appartenenti ai Nar. Oggi, come ogni anno, è andato in scena il corteo per raccontare la sua storia e cercare di trasmettere, come hanno scritto sulla pagina Facebook dell’evento, “quel significato di lotta che con la sua attività politica ha potuto lasciarci. Ricordiamo anche sua madre Carla e i suoi compagni che non si sono mai arresi nel cercare giustizia, che hanno fatto in modo che la memoria non venga mai meno istituendo questa giornata di commemorazione. Ricordare un avvenimento simile – concludono –  significa lottare contro le violenze del fascismo, lottare contro questo sistema, lottare per una società diversa”.

Ancora una volta questi delitti li chiamano “servizi deviati”, chi come me ha 70 anni, quante centinaia di volte ha sentito parlare dei “servizi deviati”, sono passati decine se non centinaia di governi, da destra a sinistra, per poco tempo anche l’estrema sinistra, in quella occasione ebbi modo di parlare con  Bertinotti, alla domanda che cosa vi aspettate da questo governo, gli risposi :”non la pace nel mondo, non la soluzione della fame del mondo, non il comunismo, ma soltanto l’apertura dei “cassetti” e tirare fuori i nomi degli stragisti e dei loro mandanti”. Nessuno l’ha mai fatto, allora a questo punto non sono i “servizi deviati”, ma questo è uno stato deviato, che non da risposte alla richiesta di verità sulle stragi fasciste.

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I NOSTRI RAPPRESENTANTI

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22 febbraio 2016

Due paia di scarpe

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Torna a trovarci su queste pagine Seriano “il cugino”questa volta s’impegna a viaggiare a ritroso, scavare nel passato e ricordare. Penso a quanti di noi lo abbiano fatto o tentato di fare, mentre tutto gira nella mente, immagini, parole e fantasie, s’intrecciano vorticosamente, ma quando poggiamo la matita sul foglio per scrivere la mano si blocca e la matita si spunta. Anticipiamo alcune sue righe, per tutto lo scritto cliccare sulla rubrica “cari amici vi scrivo”

Quando si ripercorre a ritroso la propria vita e si arriva all’infanzia, ci si arrovella il cervello per arrivare a rammentarsi l’episodio più “antico” che si riesca a ricordare. I miei genitori mi raccontavano sempre che io nel dopoguerra, come sentivo la sirena che all’epoca suonava a mezzogiorno, in qualunque posto o posizione mi trovavo, scappavo sempre fuori casa verso i prati che stavano davanti casa nostra urlando “pappamo, pappamo”, scappamo scappamo, mi raccontavano in modo particolare quando stavo sul vasetto a fare “la popò” scappavo fuori con le mutande in mano urlando di scappare. Era il riflesso dei mesi precedenti che durante la guerra al suono dell’allarme…

15 febbraio 2016

Ancora ritardi per i “nostri” nipoti

rebibbia 001Il resto dell’articolo lo trovate nella rubrica “cari amici vi scrivo”

13 febbraio 2016

Aggiornamenti

I giudici di Palermo, dopo aver esaminato e discusso nei tribunali competenti, i ricorsi sulla ormai famosa Legge Fornero, hanno deciso di girare il tutto, come successo in precedenza, alla Corte Costituzionale, qui di seguito riportiamo l’integrale documento. E’ cosa per gli addetti al mestiere, ma se a qualcuno viene la voglia di leggerlo: “Buona lettura” e se capisce qualche cosa ce lo faccia sapere. La settima prossima 4 coraggiosi, nonostante tutto, cominceranno l’iter giudiziario. Speriamo bene, perchè se va male va in culo a Pasquale (noi) se va bene invece degli esodati ci saranno gli aggregati.

Saluti dalla Commissione

Cliccate sulla stringa che segue  ordinanza_trib_palermo_220116

 

 

4 febbraio 2016

3 FEBBRAIO 1979

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Sul mio comodino, poggiato tra un paio di scatole di medicine, c’è il libro che abbiamo scritto con Roberto, lo tengo a portata di mano, da usare in quelle notti, sempre più frequenti, in cui si rimane con gli occhi spalancati nel buio ché il sonno non arriva. Così un po’ per scacciare i cattivi pensieri, un po’ per compiacermi, lo prendo e leggo lasciando fare al caso. Alcuni sere fa si è aperto a pagina 136, 3 Febbraio 1979, non una sera qualunque ma quasi un anniversario, 37 anni fa : -Dopo almeno tre anni di prove il Collettivo Teatro Politico (parafrasando la sigla CTP) presenta il lavoro teatrale “Non è un mestiere” completamente scritto ed interpretato dai lavoratori della Siemens (me compreso) e da tre quattro amici “esterni”-. Così invece di prendere sonno, sono stato travolto da un’onda di magnifica commovente nostalgia, più delle parole scritte sul foglio è stato come un film, in un’attimo ho rivissuto quelle emozioni. Il piacevole rumore dei passi sulle tavole pesanti del piccolo teatro di Centocelle mi è tornato alle orecchie, noi sulla scena a provare a braccio, inventando dialoghi e situazioni, con Roberto che prendeva incessantemente appunti, quasi una Penelope a tessere e disfare il fantasioso copione. Fu proprio il suo lavoro da certosino a permettere infine di mettere in scena quel lavoro. L’eco delle risate e degli applausi, ad ogni replica, rimbomba nella mia stanza, mi emoziona, mi commuove e mentre quasi sorrido, alla debole luce della lampadina, le pagine del libro scintillano, quasi mi scivola dalle mani, accidenti, dimenticavo che il libro, con le sue pagine patinate, pesa più di un chilo.

Pagina6La commedia fu rappresentata molte volte, la prima al “convento occupato” una traversa di via Cavour, fu un successo indimenticabile, poi in varie regioni, chiamati da associazioni culturali e consigli di fabbrica, sempre con numeroso pubblico divertito, commosso e interattivo. Ci sorprese la recensione su Paese Sera del giornalista Andrea Ciullo presente alla prima a nostra insaputa: “…Secondo tempo con una scena intensa, da sceneggiata napoletana e toni surreali…. sono vere scintille…” quasi dimenticavo i ringraziamenti agli amici con cui abbiamo vissuto quelle stupende emozioni: Massimo chiumino, Danilo spiga, Luciano cartellino rosso, Massimo pezzo de fero, Antonio l’orso, Giovanni erba libera, Tina, Maria Grazia, Raffaele, Flaviano, Walter fischietto, Marcello, Sandro agli effetti speciali, Nives, Sergio fratello di Raffaele. Il libro, anche a modo suo ha percorso strada, è entrato in cinquecento case, poggiato su qualche libreria o comodino pronto per essere sfogliato, siamo certi che stia soprattutto vicino ai vostri cuori e in qualche modo, vicino a quello degli amici volati via. In questi giorni una copia è tra le mani di una giuria di un concorso a cui siamo stati invitati…Immagino quando proveranno a leggerlo, così come è scritto, diviso parte destra e parte sinistra, chissà come s’incazzeranno.

COMMENTI

Roberto “Daa Sippe”
25 febbraio 2016 alle 10:06 (Modifica)

Rispondo in ritardo allo scritto di Eugenio, ma solo per dirgli di dormire meno e scrivere di più, perché quello che scrive sono una scossa alla palude ferma e immota della memoria…. ebbravo a padre Eugggenio!!!

Ricordo a E’ungenio, come già le scrissi in privato il 27 febbraio scorso, che in quella “prima” rischiai non poche botte a me e signora se Robynhood non interveniva a placare i più “esuberanti”

 

21 Marzo 2016 alle 19:26

Caro Seriano, se ciò’ che paventi fosse accaduto, se nel rumoreggiare intorno a te, anche uno schiaffo fosse volato, un livido o un occhio nero ti fossi ritrovato, avremmo avuto oggi ancora più cose da commentare. Ma la ragione, no, non è il tempo che passa che ce la regala. E’ nel momento, nel contesto e dove avviene il fatto che lo qualifica. Se rammenti bene, radice del nostro ideale era (e per alcuni è) che la proprietà fosse un furto, un concetto delicato, che non ammette strappi, che non concede a chi guarda avanti di profetizzare. Non c’era tempo per salire in alto e guardare lontano, si andava in fretta travolgendo tutto. A volte, credendo persino che tutti quelli che ti affiancavano fossero sinceri, altre volte sicuri che chi insinuava dubbi, frenando, meritasse un calcio in culo e via. Se così fosse stato, ora, nella scatolina dei ricordi, avresti trovato una tua foto forse con un bozzo in testa e una vecchia ragione, mai ammessa, che avresti voluto allora e che oggi ahimè hai. Eugenio

2 febbraio 2016

Ancora Fornero

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Rieccoci a parlare della decurtazione anticostituzionale che ha subito la nostra pensione, siamo partiti con il mandato agli avvocati per la causa, molto difficile da vincere, contro i colossi INPS e il Governo, però una cosa che dovreste fare tutti quanti è quella di mandare comunque le raccomandate con la ricevuta di ritorno, perché semmai questa cosa si dovesse risolvere tra qualche anno, visto il can, can, che si sta sviluppando a livello nazionale, chi ha fatto la raccomandata non incapperà nella prescrizione, e dal momento che non implica nulla e costa pochissimo, fatela, noi vi alleghiamo il modello e le spiegazioni starete più tranquilli e non avrete il rimorso:”….a se javevo dato retta!” visto che il taglio subito non  è per niente trascurabile.
Il modello della raccomandata con ricevuta di ritorno da spedire alla sede INPS di appartenenza di ogni ricorrente, oltre ai dati personali che conoscete, la dove dice di quante volte è maggiore la pensione del 2012 e 2013 rispetto alla minima, bisogna controllare la pensione di ognuno in quella data e se è maggiore di € 1405,05 , significa che è maggiore di tre volte, quindi riportare tre,  se invece è maggiore di €1873,40 bisogna riportare che è maggiore di 4 volte.
Ciao la commissione Roberto , Eugenio, Riccardo, Renato e Roberto “daasippe” esperto legale e controllore delle nostre iniziative.